Lo spot dello scorso anno per il lancio della nuova comunicazione Eni*, con la sua atmosfera sognante e la grazia delle mani che disegnavano sulla sabbia con una tecnica ancora poco nota, aveva colpito per novità e semplice eleganza. E’ la sand artist Ilana Yahav, a firmare ancora la nuova campagna istituzionale della società di Paolo Scaroni, dal 30 gennaio in tv, sulla stampa, nelle sale cinematografiche e sul web.
Attraverso la sabbia, le sue molteplici sfumature e la sua duttilità, la videomaker interpreta tre tratti distintivi dell’azienda: innovazione, che è la capacità di immaginare il futuro, cooperazione, che esprime la volontà di Eni a contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità in cui opera, e cultura, che è il rispetto per le diverse realtà che Eni incontra negli oltre 70 paesi nel mondo in cui è presente.
Importanti le novità di questa nuova campagna, sia nelle immagini girate in piano sequenza, sia nel fascio di energia luminosa che accompagna l’intera performance, in un viaggio tra parole simbolo. Dalle mani dell’artista si delineano, come per incanto, immagini diverse: il sole che indica l’innovazione, due mani che si stringono, simbolo della collaborazione e un libro, che rappresenta l’incontro di culture diverse.
La voce narrante è quella di Pia Lanciotti, attrice di teatro formatasi alla scuola di Giorgio Strehler, mentre la colonna sonora è interpretata dalla giovane Erica Mou, artista dell’etichetta discografica Sugar impegnata in questo periodo con il suo disco di esordio.
La nuova comunicazione di Eni ha già coinvolto oltre 100 giovani talenti emergenti, provenienti da tutto il mondo e dalle più diverse discipline artistiche, impegnati a rappresentare nelle modalità e negli stili più diversi i temi cari all’azienda: internazionalità, innovazione, ricerca, rispetto. Punti fermi sono la firma dell’artista, la sua interpretazione del cane a sei zampe e la colonna sonora, la rielaborazione di “Don’t stop‘ (Thinking about Tomorrow) dei Fleetwood Mac, che invita a rivolgere il proprio sguardo al futuro, incarnando al meglio la vision Eni.
I lavori dei talenti sono visibili sul sito www.enizyme.com, piazza virtuale di raccolta e fruizione dei contenuti oltre che di interazione con gli artisti.
(http://www.eni.com/it_IT/media/note-stampa/2011/2011-01-28-sand-artist-Ilana-Yahav.shtml?menu2=archivio-media&menu3=note-stampa)
* vd post "Paolo Scaroni sceglie Ilana Yahav per il nuovo spot ENI"
Francesco Perilli
Francesco Perilli ha finalmente un suo blog personale. Qui potrete trovare tutto quello che riguarda la mia grande passione: la comunicazione, specialmente quella sul web. Buona lettura!
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sabato 29 gennaio 2011
giovedì 2 dicembre 2010
Video virali: le ultime campagne
I video virali stanno rpendendo sempre più piede come strategia di marketing per diversi tipi di aziende, dalle banche alle società di servizi ai prodotti di largo consumo.
Un video virale, in breve, non è altro che un video talmente divertente interessante o innovativo che la gente non si trattiene dal volerlo condividere, per mezzo di videoblog, blog, email, social network…
Iniziata come attività amatoriale con la nascita di Youtube, la realizzazione e diffusione di video virali è ormai pratica consolidata nel campo del Marketing virale.
Ecco gli ultimi video che ho visto in giro nati con questo intento pubblicitario:
Un video virale, in breve, non è altro che un video talmente divertente interessante o innovativo che la gente non si trattiene dal volerlo condividere, per mezzo di videoblog, blog, email, social network…
Iniziata come attività amatoriale con la nascita di Youtube, la realizzazione e diffusione di video virali è ormai pratica consolidata nel campo del Marketing virale.
Ecco gli ultimi video che ho visto in giro nati con questo intento pubblicitario:
- Compra vendi suona di Fineco
- eni gas e luce
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martedì 16 novembre 2010
Come funziona Facebook Messages spiegato passo passo
Facebook ha presentato ieri Facebook Messages, una nuova funzione del social network, il cui scopo è riunire tutti i nostri sistemi di comunicazione in un solo luogo, senza distinguere tra chat, sms e posta elettronica. Potremmo inviare messaggi a gruppi di utenti, e (finalmente!) aggiungere allegati ai nostri messaggi.
Ecco come funziona Facebook Messages:
Si fa richiesta della casella @facebook.com.
Una volta ricevuto l’invito si può comunicare con tutti gli amici, anche quelli che non hanno un profilo Facebook.
Basterà cliccare sul nome di un amico per inviargli un messaggio; tale messaggio arriverà al destinatario via mail, via sms, via qualsiasi cosa lui abbia scelto come impostazione predefinita.
Il tutto viene salvato come una cronologia chat.
Quindi se io dovessi mandare a Caio un messaggio tramite Facebook e Caio avesse deciso di ricevere i messaggi come sms, riceverebbe la mia comunicazione come sms.
Potrà poi rispondermi via email con la sua mail privata e tutto quello che ci scriviamo verrà mostrato in un’unica conversazione.
Quindi la mia casella dei messaggi non avrà più mille messaggi diversi di Caio, ma un’unica e infinita conversazione, fatta di email, sms, pm e quant’altro ci siamo mandati..
Non ci sarà più bisogno quindi di fare una ricerca per oggetto per trovare quello che mi serve tra i messaggi, ma mi basterà cliccare sul nome della persona per vedere tutto quello che ci siamo detti.
I messaggi non funzionano come una mail: non ci sono i campi oggetto, cc, bcc, ma visivamente è come se fosse una chat. E’ la ricezione del messaggio che cambia (dalle impostazioni privacy si sceglie se ricevere sms, email...)
Se ancora non fosse chiaro, il video preparato da Facebook vi spiega tutto, con tanto di disegnini ;-)
Ecco come funziona Facebook Messages:
Si fa richiesta della casella @facebook.com.
Una volta ricevuto l’invito si può comunicare con tutti gli amici, anche quelli che non hanno un profilo Facebook.
Basterà cliccare sul nome di un amico per inviargli un messaggio; tale messaggio arriverà al destinatario via mail, via sms, via qualsiasi cosa lui abbia scelto come impostazione predefinita.
Il tutto viene salvato come una cronologia chat.
Quindi se io dovessi mandare a Caio un messaggio tramite Facebook e Caio avesse deciso di ricevere i messaggi come sms, riceverebbe la mia comunicazione come sms.
Potrà poi rispondermi via email con la sua mail privata e tutto quello che ci scriviamo verrà mostrato in un’unica conversazione.
Quindi la mia casella dei messaggi non avrà più mille messaggi diversi di Caio, ma un’unica e infinita conversazione, fatta di email, sms, pm e quant’altro ci siamo mandati..
Non ci sarà più bisogno quindi di fare una ricerca per oggetto per trovare quello che mi serve tra i messaggi, ma mi basterà cliccare sul nome della persona per vedere tutto quello che ci siamo detti.
I messaggi non funzionano come una mail: non ci sono i campi oggetto, cc, bcc, ma visivamente è come se fosse una chat. E’ la ricezione del messaggio che cambia (dalle impostazioni privacy si sceglie se ricevere sms, email...)
Se ancora non fosse chiaro, il video preparato da Facebook vi spiega tutto, con tanto di disegnini ;-)
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venerdì 12 novembre 2010
Da Gowalla a Facebook Places. Come si fa geotagging su Facebook
Facebook Places. Chi è costui?
Ve lo spiego in breve
Fino a qualche mese fa, i patiti di Facebook su mobile usavano un’app che si chiama Gowalla, che permette di pubblicare sulla propria bacheca il luogo esatto in cui ci si trova:
Ci sono la posizione geografica esatta, l’ora del “check in” in quel posto e l’icona che fa capire se è un ristorante, un locale, un museo etc.
Facebook ha deciso (da agosto in Giappone, Canada e UK e da fine settembre anche in Italia) di creare stessa funzione sulla sua piattaforma.
Si tratta appunto di Facebook Places, un’applicazione che darà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la loro posizione, comunicarla ai propri amici attraverso il loro messaggio di status e soprattutto controllare chi è presente insieme a loro nel posto in cui si trovano, tra gli utenti di Facebook.
La mia opinione?
Non è niente di speciale come grafica, ma è utile per chi ha un negozio, un locale o altro, perché, come già raccontavo a proposito di Foursquare, i social networking basato sulla geolocalizzazione costituiscono uno straordinario strumetno di marketing.
Ve lo spiego in breve
Fino a qualche mese fa, i patiti di Facebook su mobile usavano un’app che si chiama Gowalla, che permette di pubblicare sulla propria bacheca il luogo esatto in cui ci si trova:
Ci sono la posizione geografica esatta, l’ora del “check in” in quel posto e l’icona che fa capire se è un ristorante, un locale, un museo etc.
Facebook ha deciso (da agosto in Giappone, Canada e UK e da fine settembre anche in Italia) di creare stessa funzione sulla sua piattaforma.
Si tratta appunto di Facebook Places, un’applicazione che darà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la loro posizione, comunicarla ai propri amici attraverso il loro messaggio di status e soprattutto controllare chi è presente insieme a loro nel posto in cui si trovano, tra gli utenti di Facebook.
La mia opinione?
Non è niente di speciale come grafica, ma è utile per chi ha un negozio, un locale o altro, perché, come già raccontavo a proposito di Foursquare, i social networking basato sulla geolocalizzazione costituiscono uno straordinario strumetno di marketing.
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giovedì 11 novembre 2010
Google aumenta gli stipendi per arginare la fuga verso Facebook
Secondo una notizia uscita ieri su Repubblica, Google avrebbe concesso un 10% in più in busta paga ai suoi 23mila dipendenti per impedire campagne acquisti tra i suoi talenti da parte dei concorrenti e in particolare di Facebook.
"Google concede un aumento del 10% del salario ai propri 23mila dipendenti nel tentativo di evitare una loro fuga verso altre società. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali l'aumento sarà effettivo da gennaio. L'aumento, reso noto dall'amministratore delegato Eric Schimdt in una lettera ai dipendenti, arriva mentre si inasprisce la battaglia fra Google e i maggiori competitor, soprattutto Facebook, per assicurare che i talenti della società restino.
"Vogliamo esseri sicuri che vi sentiate ricompensati per il duro lavoro. Vogliamo continuare ad attirare la gente migliore in Google" osserva Schimdt nel messaggio ai dipendenti, nel quale spiega che una recente indagine interna evidenzia come per i dipendenti Google il salario sia la componente più importante della retribuzione. Google - secondo indiscrezioni - avrebbe anche iniziato a testare una formula matematica per prevedere quali dipendenti più probabilmente lasceranno la società.
Colin Gillis, analista di BGC Partners, ritiene che l'aumento dei salari avarà un chiaro impatto sui margini di profitto e dimostra quanto sia importante mantenere il proprio staff"
"Google concede un aumento del 10% del salario ai propri 23mila dipendenti nel tentativo di evitare una loro fuga verso altre società. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali l'aumento sarà effettivo da gennaio. L'aumento, reso noto dall'amministratore delegato Eric Schimdt in una lettera ai dipendenti, arriva mentre si inasprisce la battaglia fra Google e i maggiori competitor, soprattutto Facebook, per assicurare che i talenti della società restino.
"Vogliamo esseri sicuri che vi sentiate ricompensati per il duro lavoro. Vogliamo continuare ad attirare la gente migliore in Google" osserva Schimdt nel messaggio ai dipendenti, nel quale spiega che una recente indagine interna evidenzia come per i dipendenti Google il salario sia la componente più importante della retribuzione. Google - secondo indiscrezioni - avrebbe anche iniziato a testare una formula matematica per prevedere quali dipendenti più probabilmente lasceranno la società.
Colin Gillis, analista di BGC Partners, ritiene che l'aumento dei salari avarà un chiaro impatto sui margini di profitto e dimostra quanto sia importante mantenere il proprio staff"
mercoledì 10 novembre 2010
Dieci cose da sapere su Twitter
L'Influential Marketing Blog elenca dieci dati utili se si vuole utilizzare Twitter per fare web marketing o selfmarketing.
- Il 20% degli iscritti non hanno nessuna attività, sono solo dei segnaposto per (si spera) future attività
- Il 94% degli iscritti sono seguiti/ascoltati da meno di 100 utenti.
- Marzo e Aprile del 2009 sono stati i mesi in cui Twitter è decollato, sarà stato per Ashton Kutcher (il marito di Demi Moore) o per altro ma qualcosa ha fatto decollare il servizio
- 150 è il numero magico. Fino a che si hanno pochi utenti che ci ascoltano ascoltiamo anche questi, dopo i 150 ascoltatori gli utenti smettono di ascoltare chi li segue
- Una piccola minoranza fa la maggior parte dell’azione. E’ una regola generale della partecipazione del web ma su Twitter la cosa è ancora più marcata
- Il 50% degli utenti è inattivo. La metà degli utenti posta meno di un “twit” alla settimana
- Martedi è il giorno più attivo
- Più della metà degli utenti usa altri strumenti per twittare che non sono il sito stesso di Twitter.
- L’inglese è la lingua dominante. Il più grande paese dopo quelli anglofoni è il Brasile con il 2%
- Gli utenti più attivi su Twitter sono i fanatici dei Social Network
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martedì 9 novembre 2010
Luca Colombo nuovo country manager Facebook Italia
Luca Colombo, conosciuto in occasione dello IAB Forum di Milano, è il nuovo country manager di Facebook per l'Italia, dove il celeberrimo social network conta oltre 17 milioni di utenti.
Luca Colombo, 40 anni, informa l'Ansa approda a Facebook da Microsoft, dove si è occupato della concessionaria di pubblicità di Microsoft Italia, Microsoft Advertising.
Colombo sarà anche il responsabile della pianificazione e gestione delle attività di Facebook per il mercato italiano.
Luca Colombo, 40 anni, informa l'Ansa approda a Facebook da Microsoft, dove si è occupato della concessionaria di pubblicità di Microsoft Italia, Microsoft Advertising.
Colombo sarà anche il responsabile della pianificazione e gestione delle attività di Facebook per il mercato italiano.
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